Lettera Al Presidente Gentiloni
Gentilissimo Presidente del Consiglio Gentiloni,
Il giorno 21 dicembre 2017 l’Italia nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, insieme ad altre 127 nazioni ha votato, pur non vincolante sostanzialmente contro Gerusalemme capitale d’Israele. Noi sosteniamo che questa posizione del governo da Lei presieduto sia sbagliata perché nega la verità in senso storico/politico, oltre che Biblico. Quest’ultimo “Biblico” narra senza sbavatura il legame inscindibile tra Gerusalemme e Israele e l’Italia come nazione e popolo non può non riconoscere questo. L’Italia a nostro avviso è l’unica nazione a livello globale che può condurre o ricondurre gli altri paesi a questa realtà biblica, storica/politica senza lasciarsi condizionare scegliendo la via della menzogna.
Per l’amore dei fatti caro Presidente Gentiloni, ci rammarichiamo perché Ella sa che il Parlamento Israeliano nel 1980 dichiarò Gerusalemme capitale dello Stato Ebraico, l’atto riconosciuto degli Stati Uniti nel 1995 che decise poi di trasferirvi la sua rappresentanza diplomatica da Tel Aviv. L’attuazione di questo trasferimento è stato rimandato di semestre in semestre dai vari Presidenti degli Stati Uniti d’America fino a Trump. Quindi niente improvvisazione da parte dell’amministrazione americana se non l’attuazione della volontà popolare che si trascinava da ben 23 anni.
Un illustre personalità all’indomani della decisione del Presidente Donald Trump, ricordava a chi di dovere il rispetto dello status quo sulla città di Gerusalemme.
Caro Presidente Gentiloni anche qui, il rispetto dello status quo “il diritto internazionale” dovrebbe sempre a nostro avviso, iniziare con gli impegni presi dalle Nazioni Unite nel confronto dello Stato Ebraico, partendo dal Mandato per la Palestina del 24 aprile 1920 nella Conferenza di San Remo i cui termini vennero definiti nel Trattato di Sèvres il 10 agosto 1920 ed approvato all’unanimità il 24 luglio 1922 dal Consiglio della Società delle Nazioni, ora Nazioni Unite”, che poi divenne operativo/esecutivo il 29 settembre 1923.
Quanto a nazione, pur nella sua laicità, l’Italia può reputarsi orgogliosamente cristiana, “la nazione che segue Yeshua – Gesù”.
Noi di Preghiera Italia avente come ministero cristiano, il mandato Divino, secondo la lettera dell’Apostolo Paolo in 1 Timoteo capitolo 2 versetti 1-5 di pregare per tutti coloro che sono costituiti in autorità, perché “Non vi è autorità se non da Dio” lettera dell’Apostolo Paolo ai Romani capitolo 13 versetto1, siamo chiamati ed impegnati a pregare per l’Italia e per Lei, affinché Ella possa avere lungimiranza e saggezza nell’esercizio delle sue funzioni. Ed altrettanto siamo chiamati ad informarLa correttamente concernente ciò che dice la Bibbia, la Parola dell’Iddio vivente.
Le citiamo un solo versetto biblico per sottolineare il legame ed obbligo Divino di Gerusalemme con Israele.
“Salmo 122:3-5 dice: Gerusalemme, che sei costruita come una città ben compatta, dove salgono le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge imposta a Israele, per celebrare il nome del Signore, qua infatti furono eretti i troni per il giudizio, i troni della casa di Davide.”
Caro Presidente Gentiloni, noi di Preghiera Italia, preghiamo e chiediamo che Ella, per conto del popolo Italiano nella prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, possa decidere di riconoscere Gerusalemme quale capitale d’Israele, diversamente da quanto fatto il 21 dicembre 2017 nella votazione nel Consiglio di sicurezza dell’ONU influenzando le altre nazioni.
Noi crediamo che ne va per il bene della nostra nazione Italia. È un principio biblico quello che si raccoglie ciò che si semina.
Buon lavoro caro Presidente Gentiloni, la benediciamo nel Santo nome del nostro Signore, Yeshua – Gesù. Amen!
Friday Osague
Il direttore Preghiera Italia
(Preghiera Sicilia)
Angela Petruzzelli
condirettore Preghiera Italia
(Preghiera Sicilia)